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PARTE QUINTA 171


IV.


Che non turb’io coll’arme questi patti?
     Perchè qui Diomede non uccido?
     Perchè non taglio il vecchio che gli ha fatti?
     Perchè li miei fratei tutti non sfido?
     Che ora fosser ei tutti disfatti!
     Perchè in pianto ed in dolente grido
     Troia non metto? Perchè non rapisco
     Griseida ora, e me stesso guarisco?

V.


Chi ’l vieterà, s’io il vorrò pur fare?
     O perchè colli Greci non m’accosto
     Se mi volesser Griseida donare?
     Deh perchè più dimoro, che non tosto
     Corro colà e follami lasciare?
     Ma così fiero ed altiero proposto
     Gli fe’ lasciar paura, non uccisa
     Griseida fosse in sì fatta divisa.

VI.


E Griseida poi vide che partire
     Le convenia, qual’ell’era, dogliosa,
     Con quella compagnia che dovea gire,
     Sopra il caval montò, e dispettosa
     Con seco stesso cominciò a dire:
     Ahi crudel Giove, e fortuna noiosa,
     Dove me ne portate contro voglia?
     Perchè v’aggrada tanto la mia doglia?