Vai al contenuto

Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/222

Da Wikisource.
210 IL FILOSTRATO


X.


Pandaro seco, ma tacitamente,
     Ridea di ciò che Troilo dicea,
     E conosceva manifestamente
     La cagione che a ciò dire il movea;
     E per non farlo di ciò più dolente
     Che el si fosse, sembiante facea
     Di crederli, e dicea: di Mongibello
     Aspetta il vento questo tapinello.

XI.


L’attendere era nulla, ed i guardiani
     Facean sopra la porta gran romore,
     Dentro chiamando cittadini e strani,
     Qual non volesse rimaner di fuore,
     Colle lor bestie ancor tutti i villani;
     Ma Troilo fe’ tardar più di due ore;
     Infine essendo il ciel tutto stellato,
     Con Pandar dentro se n’è ritornato.

XII.


E benchè in sè medesmo molte volte,
     Or con una or con altra il dì avesse
     Isperanza ingannato, intra le molte
     Voleva amor dover pur ch’el credesse
     Ad alcuna di quelle meno stolte;
     Per che da capo il suo parlar diresse
     Ver Pandaro, dicendo: stolti siamo,
     Che questo giorno aspettata l’abbiamo.