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220 | IL FILOSTRATO |
XL.
Io ti dissi altra volta, che follia
Era ne’ sogni troppo riguardare;
Nessun ne fu, nè è, nè giammai fia
Che possa certo ben significare,
Ciò che dormendo altrui la fantasia
Con varie forme puote dimostrare,
E molti già credettero una cosa,
Ch’altra n’avvenne opposita e ritrosa.
XLI.
Così potrebbe addivenir di questo;
Forse che là dove tu l’animale
Al tuo amore interpetri molesto,
Ti fia utile, e non ti farà male
Siccome stimi: parti egli atto onesto
A nessun uomo, non che ad un reale,
Come tu se’, colle sue man s’uccida,
O faccia per amor sì fatte strida?
XLII.
Questa cosa era in tutt’altra maniera
Da dover far, che tu non la facevi;
Pria sottilmente si volea se vera
Fosse saper, siccome tu potevi,
E se falsa trovata, e non intera-
Mente l’avessi, allora ti dovevi
Dalla fede de’ sogni e dallo inganno
D’essi levar, che venieno a tuo danno.