Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/233

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PARTE SETTIMA 221


XLIII.


Se ver trovassi che tu per altrui
     Da Griseida fossi abbandonato,
     Non dovevi con tutti i pensier tui
     Per partito pigliar deliberato
     Pur di morire, ch’io non so da cui
     Giammai ne fossi se non biasimato;
     Ma si voleva prender per partito,
     Di schernir lei com’ella ha te schernito.

XLIV.


E se pure a morire i pensier gravi
     Ti sospignean per sentir minor doglia,
     Non era da pigliar ciò che pigliavi,
     Ch’altra via c’era a fornir cotal voglia;
     E ben te la doveano i pensier pravi
     Mostrar, perciocchè avanti della soglia
     Della porta di Troia i Greci sono,
     Che t’uccidran senza chieder perdono.

XLV.


Andremo adunque contro a’ Greci armati,
     Quando morir vorrai, insiememente:
     Quivi siccome giovani pregiati
     Combatterem con loro, e virilmente
     Loro uccidendo morrem vendicati,
     Nè vieterolti a loro certamente.
     Sol ch’io m’avveggia che cagion ti mova
     Giusta a voler morire in cotal prova.