Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/25

Da Wikisource.

PARTE PRIMA 13


V.


Tu se’ nel tristo petto effigïata
     Con forza tal, che tu vi puoi più ch’io;
     Pingine fuor la voce sconsolata
     In guisa tal, che mostri il dolor mio
     Nell’altrui doglie, e rendila sì grata,
     Che chi l’ascolta ne divenga pio;
     Tuo sia l’onore, e mio si sia l’affanno,
     Se i detti alcuna laude acquisteranno.

VI.


E voi amanti prego che ascoltiate
     Ciò che dirà ’l mio verso lagrimoso;
     E se nel cuore avvien che voi sentiate
     Destarsi alcuno spirito pietoso,
     Per me vi prego ch’amore preghiate,
     Per cui siccome Troilo doglioso
     Vivo lontan dal più dolce piacere,
     Che a creatura mai fosse in calere.

VII.


Erano a Troia i greci re d’intorno
     Nell’armi forti, e giusta lor potere
     Ciascuno ardito, fiero, prode, e adorno
     Si dimostrava, e con le loro schiere
     Ognor la stringean più di giorno in giorno,
     Concordi tutti in un pari volere,
     Di vendicar l’oltraggio e la rapina
     Da Paris fatta d’Elena reina.