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244 | IL FILOSTRATO |
II.
Ma non per ciò amor si dipartia,
Come ch’assai mancasse la speranza;
Anzi cercava in ogni modo e via,
Come suol’esser degli amanti usanza,
Di potere riaver qual solea pria
La dolce sua ed unica intendanza;
Lei del non ritornar sempre scusando,
Per non poter ciò esser estimando.
III.
Ei le mandò più lettere, scrivendo
Quel che sentia per lei la notte e ’l giorno;
E ’l dolce tempo a mente riducendo,
E la fede promessa del ritorno:
Spesse fïate ancora riprendendo
Cortesemente il suo lungo soggiorno
Mandovvi Pandar, qualora tra essi
O tregue o patti alcun furon concessi.
IV.
E simigliante egli ebbe nel pensiero
Ancor più volte di volervi andare
Di pellegrino in abito leggiero;
Ma sì non si sapeva contraffare
Che gli paresse assai cuoprire il vero;
Nè scusa degna sapeva trovare
Da dir, se stato fosse conosciuto,
In abito cotanto disparuto.