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20 | IL FILOSTRATO |
XXVI.
Così adunque andandosi gabbando
Or d’uno or d’altro Troilo, e sovente
Or questa donna or quella rimirando,
Per caso avvenne che in fra la gente
L’occhio suo vago giunse penetrando
LaFonte/commento: Milano, 1964 [Colà] dov’era Griseida piacente,
Sotto candido velo in bruna vesta,
Fra l’altre donne in sì solenne festa.
XXVII.
Ell’era grande, ed alla sua grandezza
Rispondean bene i membri tutti quanti;
Il viso aveva adorno di bellezza
Celestïale, e nelli suoi sembianti
Ivi mostrava una donnesca altezza;
E col braccio il mantel tolto davanti
S’avea dal viso, largo a sè facendo,
Ed alquanto la calca rimovendo.
XXVIII.
Piacque quel atto a Troilo, al tornare
Ch’ella fe’ in sè, alquanto sdegnosetto,
Quasi dicesse: non ci si può stare;
E diessi più a mirare il suo aspetto,
Il qual più ch’altro degno in sè gli pare
Di molta lode, e seco avea diletto
Sommo tra uomo e uom di mirar fiso
Gli occhi lucenti e l’angelico viso.