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62 | IL FILOSTRATO |
XCII.
Ed oltre a questo, ancora a mio potere
La pregherò ch’abbia di te mercede:
Quel ch’ella rispondrà potrai vedere,
E già di certo l’animo mio crede,
Che sua risposta ti dovrà piacere;
E però scrivi, e ponvi ogni tua fede,
Ogni tua pena, ed il disio appresso,
Nulla lasciar che non vi sia espresso.
XCIII.
Questo consiglio a Troilo piacque assai,
Ma come amante timido, rispose:
Oimè, Pandaro, che tu vederai,
Come si vede che son vergognose
Le donne, che lo scritto che portrai,
Griseida per vergogna, con noiose
Parole rifiutarlo, e peggiorato
Avremo oltre misura il nostro stato.
XCIV.
A ciò Pandaro disse: se ti piace
Fa’ quel ch’io dico, e poi mi lascia fare;
Che se amore mi ponga in la sua pace,
Io te ne credo risposta recare
Di sua man fatta; e se ciò ti dispiace,
Timido e tristo te ne puoi stare,
Ripeterai poi te del tuo tormento,
Per me non rimarrà farti contento.