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Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/83

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PARTE SECONDA 71


CXIX.


S’io debbo mai potere adoperare
     Per te, Pandaro disse, or fa’ di farlo.
     Ed ella a lui: io non lo so ben fare.
     Deh, disse Pandar, pensa d’appagarlo,
     E’ suole amor saper bene insegnare;
     I’ ho sì gran disio di confortarlo,
     Che tu nol crederesti in fede mia,
     La tua risposta sol questo porìa.

CXX.


Ed io ’l farò poichè t’aggrada tanto;
     Ma voglia Iddio che ben la cosa vada!
     Deh sì anderà, disse Pandaro, in quanto
     Colui il vale, a cui più ch’altro aggrada.
     Poi si partì: ed ella dall’un canto
     Della camera sua, dove più rada
     Usanza di venire ad ogni altro era,
     A scriver giù si pose in tal maniera:

CXXI.


A te amico discreto e possente,
     Il qual forte di me t’inganna amore,
     Com’uom preso per me indebitamente,
     Griseida, salvato il suo onore,
     Manda salute, e poi umilemente
     Si raccomanda al tuo alto valore,
     Vaga di compiacerti, dove sia
     L’onestà salva, e la castità mia.