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76 | IL FILOSTRATO |
CXXXIV.
Non basta questo, Pandar rispondea,
Io vo’ che tu ’l conforti e che gli parli.
A cui Griseida all’incontro dicea:
Cotesto non intendo io mai di farli,
Che la corona dell’onestà mea
Per partito nïun non vo’ donarli;
Come fratel per la sua gran bontade
L’amerò sempre, e per la sua onestade.
CXXXV.
Pandaro rispondea: questa corona
Lodano i preti a cui tor non la ponno,
E ciaschedun com’un santo ragiona,
E poi vi colgon tutte quante al sonno.
Di Troilo non saprà giammai persona;
Or pena assai, e fa’ pur ben del donno.
Assai fa mal chi può far ben nol face,
Che ’l perder tempo a chi più sa più spiace.
CXXXVI.
Griseida dicea: la sua virtute
Tenera so che è del mio onore,
Nè da me altro che cose dovute
Domanderia, tant’è il suo valore;
Ed io ti giuro per la mia salute,
Ch’io son, da quel che tu domandi in fuore,
Sua mille volte più ch’io non son mia,
Tanto m’aggrada la sua cortesia.