Vai al contenuto

Pagina:Boccaccio - Il Filostrato di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto su i testi a penna, 1831.djvu/95

Da Wikisource.

PARTE TERZA 83


VIII.


Tu sai ch’egli è la fama di costei
     Santa nel vulgo, nè si disse mai
     Da nullo altro che tutto ben di lei;
     Or venuto è che tu nelle man l’hai,
     E puogliel tor se fai quel che non dei,
     Benchè addivenir ciò non può mai
     Senza mia gran vergogna, che parente
     Le sono, e trattator similemente.

IX.


Perch’io ti prego tanto quant’io posso
     Che occulto sia tra noi questo mestiero.
     I’ ho del cuor di Griseida rimosso
     Ogni vergogna e ciaschedun pensiero
     Che contro t’era, ed hol tanto percosso
     Col ragionar del tuo amor sincero,
     Che ella t’ama, ed è disposta a fare
     Ciò che ti piacerà di comandare.

X.


Nè fuor che tempo manca a tale effetto,
     Il qual come l’avrai, nelle sue braccia
     Ti metterò a prenderne diletto;
     Ma per Dio fa’ che tal’opra si taccia,
     Nè t’esca fuor per caso alcun del petto,
     O caro amico mio, nè ti dispiaccia
     Se molte volte ti prego di questo,
     Tu vedi che ben ’l mio pregare è onesto.