Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/101

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SOPRA DANTE 81

ne trasviano; mostrandoci nelle cose labili e caduche esser somma e vera beatitudine. E questa via, per la quale i nostri avversari ci ritorcono, danna il Salmista, dicendo: Beatus vir, qui non abiit in consilio impiorum, et in via peccatorum non stetit, et. ed in altra parte dice pregando: Viam iniquitatis amove a me, et in lege tua miserere mei. Chiamasi ancora la vita presente via; e di questa dice il Salmista: Beati immaculati in via: e in altra parte: De torrente in via bibet. Ma come detto è, acciocchè di molte altre lasciamo stare il ragionare, la prima è quella, per la quale se la gloria eterna vogliamo ci conviene andare: e di questa si smarrisce ciascuno, il quale nel sonno de’ peccati si lega. E perciocchè, come di sopra è mostrato, lusinghevolmente sottentrano i vizii, e cominciano in età nella quale pienamente conosciuti non sono, dice l’autore, non ricordarsi come questa via diritta abbandonasse: e credibile è: chi sarà colui che pienamente della origine delle sue colpe si possa ricordare? conciossiecosachè esse vengano con diletto della sensualità, e quel passato, quasi state non fossero, leggermente in dimenticanza si mettono. La quarta cosa, la qual proposi da essere da investigare, fu, quale cosa potesse esser quella che l’autor movesse a ravvedersi, che esso avesse la diritta via smarrita. E questa senza alcun dubbio si dee credere che fosse la grazia di Dio, il quale ci ama assai più che non ci amiamo noi medesimi, e sempre è alla nostra salute sollecito; il che assai bene ne mostra Giovenale, dicendo:

com. di dante T. I. 6