Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/111

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SOPRA DANTE 91

gli occhi della mente alle Scritture e alla dottrina apostolica, dalla quale sperava dovere avere aiuto al suo bisogno. Ed acciocchè questa speranza gli si fermasse nel cuore, dice che vide la sommità di questo monte coperta de’ raggi del pianeta, cioè del sole, a dimostrare che essa dottrina apostolica sia illuminata del lume dello Spirito santo, il quale veramente mena altrui diritto per ogni calle, cioè da che che colpa 1’uomo si parte, egli è da lui menato in porto di salute. E che la dottrina degli apostoli sia santa, e veramente piena de’ doni dello Spirito santo, appare per le parole di Gesù dove dice: Requiescet super eos spes timoris Domini, spes sapientiae et intellectus, spes consilii, et fortitudinis, spes scientiae et pietatis, et replevit eum spes timoris Domini: perchè l’autore, e qualunque altro, veggendosi così fatto refugio apparecchiato davanti, dove prender lo voglia, puote meritamente sperare, e sperando minuire la paura della morte eterna, nella quale il fanno dimorare le catene del diavolo, mentre in esse dimora legato. E oltre a ciò veggendo sopra questo monte il sole scacciatore delle tenebre eterne, e il quale è toglitore de’ peccati, siccome noi di lui leggiamo: Ecce agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi: puote ancora maggiormente sperar salute, sospinto dalle parole d’Isaia, il quale dice: Vobis, qui timetis Deum, orietur sol justitiae. E perciò meritamente l’autore, conosciuto laddove era esser valle di miseria, si sforza di partir di quella e di voler salire al monte, cioè alla dottrina della verità, e