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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/146

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126 COMENTO DEL BOCCACCI

gamento e circunflessione essere a modo che un plettro, il quale formi lo spirito vocale: e quindi essere opportuno il palato, per la concavità del quale si proffera il suono. E ultimamente, acciocchè nove cose sieno, s’aggiugne la canna della gola, la quale presta il corso spirituale per la sua ritonda via. Ed oltre a questo, perciocchè da molti si dice Apollo cantare con queste nove muse, non altrimenti che servatore del concento al canto delle predette cose, è dal detto Fulgenzio aggiunto il polmone, il quale a guisa d’un mantaco, le cose concette manda fuori, e rivoca dentro. E non volendo, che in così riposto segreto della natura a lui solamente paia di dovere essere prestata fede di così esquisita ragione, induce per testimonii Anassimandro Lampsaceno, e Senofane Eracleopolita, li quali conferma queste cose avere scritte ne’ libri loro; aggiugnendo ancora, queste medesime cose da molti chiarissimi filosofi essere affermate, siccome da Pisandro Fisico, e da Anassimene in quel libro il quale egli chiama Telogumenon. Appresso, il detto Fulgenzio, ad altro intelletto e più divulgato, disegna gli effetti di queste muse, i loro nomi ponendo, e quello per ciascuno in particolarità si debbe intendere: e cosi la prima nomina Clio, e per questa vuole s’intenda il primo pensiero d’apparare; perciocchè Clios in greco viene a dire fama in latino: e nullo è che cerchi scienza se non quella nella quale crede potere prolungare la dignità della fama sua: e per questa cagione è chiamata la prima Clio, cioè pensiero di cercare scienza. La seconda è in greco chiamata Eu-