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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/182

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162 COMENTO DEL BOCCACCI

quanto è nell’andare, tu signore, quanto è alla preeminenza e al comandare, e tu maestro, quanto è al dimostrare; perciocchè uficio del maestro è il dimostrare la dottrina, e il solvere i dubbii;

Così li dissi: e poichè mosso fue,

Qui comincia la sesta ed ultima parte di questo Canto, nella quale l’autore mostra, come di capo riprese il cammino con Virgilio: entrai con Virgilio, per lo cammino alto, cioè profondo, e silvestro, perciocchè in quello nè albergo nè abitazione si trovava.


ALLEGORIE DEL SECONDO CAPITOLO.


Lo giorno se n’andava, e l’aer bruno, ec.

È stato dimostrato dalla ragione, nella fine del precedente Canto, al peccatore qual via tener gli convegna per dover salire alla beata vita, e partirsi della miseria della tenebrosa valle. Per la qual dimostrazione, essendosi esso messo dietro alla ragione in cammino, per continuarsi alle predette cose, discrive l’autore nel principio di questo secondo Canto l’ora nella quale in questo cammino entrarono, la qual dice essere stata nel principio della notte. Sono adunque, intorno alla allegoria del presente Canto, principalmente da considerar tre cose delle quali è la primiera, qual ragione possa essere per la quale esso di notte cominci il suo cammino; appresso è da vedere donde potesse nascere la viltà, la qual dimostra nel dubbio il quale muove a Virgilio; ultimamente è da