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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/254

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234 COMENTO DEL BOCCACCI

quale era sopra l’arca, mandò fuora il corvo: il qiial non tornando, mandò la colomba, e quella tornò con un ramo d’ulivo in becco; per la qual cosa Noè conobbe che il diluvio era cessato, e uscito fuori dell’arca fece sacrificio a Dio: e appresso piantò la vigna, della qual poi nel tempo debito ricolto del vino inebbriò, e addormentato nel tabernacolo suo, fu da Cam suo figliuolo trovato scoperto, il quale di lui beffatosi il disse a’ fratelli, a Sem e a Jafet: li quali portato un mantello ricopersero il padre; ed egli poscia desto, e risaputo questo, maladisse Cam: ed essendo vivuto novecentocinquanta anni nella grazia di Dio, passò di questa vita.

Di Moìsè legista, ed ubbidiente.

Moisè nacque in Egitto; ed essendo stato per lo re d’Egitto comandato, che tutti i figliuoli degli Ebrei maschi fossero uccisi, e le femmine servate, avvenne che, perciocchè bello figliuolo era paruto alla madre non l’uccise, ma servollo tre mesi occultamente: ma poi non potendolo più occultare, fatto un picciolo vasello di giunchi, e quello imbiutato di bitume, sicchè passar l’acqua dentro non poteva, il mise nel fiume: e l’acqua menandolo giù, la sorella di lui seguitava il vasello per vedere che divenisse: ed essendo per ventura la figliuola di Faraone con le sue femmine discesa al fiume per bagnarsi, vide questo vasello: e fattolo prendere ad una delle sue femmine l’aperse, e trovatovi dentro il picciolo fanciullo che piagnea, disse: questi dee essere de’ figliuoli delle Ebree: allora la fanciulla che il vasello seguiva, disse; madonna, vuogli che io vada, e trovi una Ebrea che il