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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/39

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SOPRA DANTE 19

Thebaidos dice, questo luogo essere in una isola non guari lontana da quella stremità d’Acaia, la quale è più propinqua all’isola di Creti Tenaron: e di quindi dice essere, a’ tempi di Edipo re di Tebe, d’inferno venuta nel mondo Tesifone, pregata da lui a mettere discordia tra Eteocle e Polinice suoi figliuoli, cosi scrivendo:

— — — — — illa per umbras,
Et caligantes animarum examine campos
Taenariae limen petit irremeabile portae, etc.

E con costui mostra d’accordarsi Seneca tragedo, in tragedia Herculis Furentis, dove dice, Cerbero infernal cane essere stato tratto d’inferno da Ercole e da Teseo per la spelunca di Tenaro, dicendo cosi:

Postquam est ad oras Taenari ventum, et nitor
Percussit oculos lucis, etc.

Pomponio Mela nel primo libro della sua Cosmografia dice, questo luogo essere appo i popoli li quali abitano vicini all’entrata del mar maggiore, scrivendo in questa forma; In eo primum Mariandyni urbem habitant, ab Argivo, ut ferunt, Hercule datam. Heraclea vocitatar. Id famae fideni adjecit: juxta specus est Acherusia, ad manes, ut ajunt, pervius; atque inde extrasicum Cerberum existimant', etc. Altri dicono di Mongibello, e di Vulcano e di simili, quello affermando con favole non assai convenienti alle femminelle. La forma di questo inferno, parlando di lui come di cosa materiale, discrive l’autore essere a guisa di un corno, il quale diritto fosse, e di questo fermarsi la punta in sul centro