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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/50

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30 COMENTO DEL BOCCACCI

era cominciato ad uscire. Dice adunque: Ed ecco quasi al cominciar dell’erta, cioè della costa, su per la quale salir dovea, per partirsi della pericolosa valle:

Una lonza leggiera, e presta molto,
Che di pel maculato era coperta:

poi descritta la forma della bestia dice:

E non mi si partia dinanzi al volto.

Appresso dice che questo stargli sempre davanti, che essa impediva tanto il mio cammino, per lo quale al monte salir volea, Ch’i’ fui per ritornar, nella valle, più volte volto, Temp’ era dal principio. Descrive qui l’autore l’ora che era del dì, quando egli era da questa bestia impedito, e la qualità della stagione dell’ anno: e quanto all’ora del dì dice ch’ era principio del mattino, il che assai appare per li raggi del sole, li quali ancora non si vedeano se non nella sommità del monte. E ’l sol montava ’n su, cioè sopra l’orizzonte orientale di quella regione vegnendo dallo emisperio inferiore al superiore, con quelle stelle, in compagnia,

Ch’eran con lui, quando l’amor divino,

cioè lo Spirito santo, mosse da prima, cioè nel principio del mondo, quelle cose belle, cioè il cielo e le stelle. Dimostra qui l’autore per una bella e leggiadra discrizione la qualità della stagione dell’anno. Ad evidenza della quale è da sapere, che gli antichi filosofi caldei, e appresso loro gli egizii, furono i primi che per considerazione conobbero il movimento dell’ottava sfera e de’ pianeti, e similmente quello che per gli movimenti de’ corpi superiori negl’infe-