riori ne seguiva; e per lunghe esperienze avvedendosi, che essendo il sole in diverse parti del cielo, evidentemente quaggiù si premutavano le qualità dell’anno: e queste qualità essere quattro, cioè quelle che noi Primavera, State, Autunno e Verno chiamiamo. Intesa già qual fosse nel cielo la via del sole, quella secondo il numero di queste divisero in quattro parti eguali. E poi, perchè sentirono ciascuna di queste parti avere i principii differenti dalle fini, e ’1 mezzo sentire della natura del principio e della fine, ciascuna di queste quattro parti divisero in tre parti eguali e così fu da loro la via del sole divisa in dodici parti eguali, e quelle chiamarono segni. E acciocchè l’uno si cognoscesse dall’altro, immaginarono di figura in ciascuna parte alcuno animale ornato da certa quantità di stelle: e ingegnandosi di figurare in quelle animali, la natura de’ quali fosse conforme agli effetti di quella parte nella quale con la immaginazione il figuravano; e perciocchè la prima qualità dell’anno estimarono essere la primavera, quella vollero fosse il principio dell’anno; e così quella parte del cielo, nella quale essendo il sole quando questa primavera venia, vollero che fosse la prima parte della via del sole, e quivi figurarono un segno, il quale noi chiamiamo Ariete; nel principio del quale affermano alcuni, nostro signore aver creato e posto il corpo del sole; e perciò volendo l’autore dimostrare per questa descrizione il principio della primavera, dice che il sole saliva su dallo emisperio inferiore al superiore, con quelle stelle le quali erano con lui, quando il divino amore lui e l’altre