Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/79

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SOPRA DANTE 59

muovere Virgilio chiamandol maestro, e ’l mio autore. In altra parte si legge signore, e credo che stia altresì bene; perciocchè qui umiliandosi, vuol pretendere il signore dovere ne’ bisogni il suo servidore aiutare.

Tu se’ solo colui da cui io tolsi,

cioè presi,

Lo bello stilo,

del trattato e massimamente dello Inferno, che m’ha fatto onore, cioè farà e pon qui il preterito per lo futuro facendo solecismo. Vedi la bestia, e mostragli la lupa, della quale di sopra è detto: per cu’ io mi volsi, dal salire al dilettoso monte; e qui gli risponde all’interrogazion fatta. Appresso il prega dicendo.

Aiutami da lei famoso e saggio.

Nelle quali parole vuol mostrare, colui veramente essere saggio il quale non solamente è saggio nel suo segreto, ma eziandio nel gìudicio dogli altri per lo quale esso diventa famoso.

Ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi.

Tremano le vene e’ polsi quando dal sangue abbandonate sono, il che avviene quando il cuore ha paura; perciocchè allora tutto il sangue si ritrae a lui ad aiutarlo e riscaldarlo, e il rimanente di tutto l’altro corpo rimane vacuo di sangue, e freddo e palido.

A te convien tenere altro viaggio.

In questa quarta particella fa l’autore due cose: prima dichiara ciò che Virgilio dice della natura di quella lupa, e il suo futuro disfacimento: appresso gli dimostra Virgilio quel cammino che gli par da tenere, acciocchè egli possa di quello luogo pericoloso