Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/30

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26 COMENTO DEL BOCCACCI

in loro re sublimarono Pigmalione: ed Elissa, così fanciulla come era, diero per moglie ad Acerba o Sicheo che si chiamasse, o vero Sicarba, il quale era sacerdote d’Ercole, il quale sacerdozio era, dopo il reale, il primo onore appo i Tirii, li quali insieme santissimamente s’amarono. Era oltre ad ogni uomo avaro Pigmalione; per la qual cosa Sicheo, il quale era ricchissimo, temendo l’avarizia del cognato, ogni suo tesoro aveva nascoso. Nondimeno essendo ciò pervenuto agli orecchi di Pigmalione, cominciò quelle ricchezze ferventemente a desiderare, e per averle, fraudolentemente uccise Sicheo. La qual cosa avendo Elissa sentito, e dolorosamente pianta la morte del marito, temendo di sè, tacitamente prese consiglio di fuggirsi: e posta giù ogni femminile tiepidezza, e preso virile animo, di che ella fu poi chiamata Didone, avendo tratti nella sua sentenza certi nobili uomini de’ Fenici, li quali ella conoscea che odiavan Pigmalione, presi certi navilii del fratello, e quegli senza alcuna dimora armati, come se del luogo dove era andar se ne volesse al fratello, nascosamente in quegli fece caricare tutti i tesori stati del suo marito, e oltre ad essi, quelli che aver potè del fratello, e palesemente fece mettere nelle navi sacchi pieni di rena, e guardargli bene. Ed essendo con coloro, li quali sentivano il suo consiglio, salita sopra le navi, come in alto mare si vide, comandò che questi sacchi pieni di rena tutti fossero gittati in mare. E come questo fu fatto, convenuti tutti insieme i marinai e gli altri, lagrimando disse: io facendo gittare in mare tutti i lesori di mio marito, ho trovato modo alla mia mor-