Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/95

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SOPRA DANTE 91

alcuna chiesa o tempio, la quale mentre vi fu fu sacro luogo, poi per alcuno acconcio comune, trasmutata la chiesa in altra parte, è il luogo rimaso comune, e chiamasi profano; così si può dire degli spiriti dannati, essere stati alcuna volta sacri, mentre seguirono la via della verità, perciocchè mentre questo fecero, era con loro la grazia dello Spirito Santo, ma poichè abbandonata la via della verità seguirono la malvagità e le nequizie, per le quali dannati sono, partita da loro la grazia dello Spinto Santo, sono rimasi profani. Quando ci scorse. Comincia la seconda parte del presente canto, nella quale, siccome ne’ superiori cerchi è addivenuto all’autore d’essere stato con alcuna parola spaventato da’ diavoli presidenti a’ cerchi, ne’ quali disceso è, così qui similmente dimostra Cerbero averlo voluto spaventare: e questo con quello atto generalmente soglìon fare i cani, quando uomo o altro animale vogliono spaventare; innanzi ad ogni altra cosa gli mostrano i denti, il che aver fatto Cerbero verso Virgilio e verso lui dimostra qui l’autore, dicendo: Quando ci scorse, cioè ci vide venire, Cerbero, il gran vermo: pone l’autore questo nome a Cerbero di vermo, dal luogo ove il trova, cioè sotterrato, perciocchè i più di quegli animali i quali sotterra stanno sono chiamati vermini: Le bocche, perciò dice le bocche, perchè tre bocche avea questo Cerbero, come di sopra è dimostrato, aperse, e mostrocci le sanne, cioè i denti:

Non avea membro che tenesse fermo.

Il che può avvenire da impetuoso desiderio di nuo-