Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
206 | COMENTO DEL BOCCACCI |
inevitabile, Anzi l’ultimo dì, cioè anzi la morte, quaggiù ti mena? in inferno tra noi,
E chi è questi che mostra l cammino ?
Alla qual domanda l’autor risponde,
Lassù di sopra in la vita serena,
cioè nel mondo, il quale è chiaro, per rispetto a questo luogo,
Rispos’io lui, mi smarri’ in una valle,
di questa valle è assai detto davanti nel primo canto del presente libro, e perciò qui non bisogna di replicare: e qui notantemente dice mi smarri’, non dice mi perde’, per darne a sentire che le cose perdute non si ritrovan mai, ma le smarrite sì, quantunque simili sieno alle perdute, tanto quanto a ritrovar si penano; e così coloro i quali hanno perduta la diritta via, per malizia o per dannazion perpetua, mai più in quella non rientrano: coloro che l’hanno smarrita per i peccati commessi, avendo spazio di potersi pentere e ravvedere, la posson ritrovare e rientrare in quella, e procedere avanti al desiderato termine: e perciocchè di questi cotali era l’autore, che non era perduto, ma smarrito nella selva come di sopra è detto, dice mi smarri’ in una valle, e dice che vi si smarrì,
Avanti che l’età mia fosse piena.
Mostrato è stato nel primo canto di questo libro, gli anni degli uomini stendersi infino al settantesimo, e che infino al trentesimo quinto continuamente, o alla statura dell’uomo, o alle forze corporali s’aggiugne, e perciò in quello tempo si dice essere l’età dell’uomo piena: dice adunque l’autore, che esso avantichè