Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/242

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234 COMENTO DEL BOCCACCI

darla, e tra gli altri l’imperadore; il quale avendola commendata molto, e di bellezza e di costumi, domandò messer Berto, il quale era davanti da lui, chi ella fosse; al quale messer Berto sorridendo rispose: ella è figliuola di tale uomo, che mi darebbe il cuore di farlavi baciare se vi piacesse: queste parole intese la fanciulla, sì era vicina a colui che le dicea, e alquanto commossa della opinione che il padre aveva mostrata d’aver di lei, che ella, quantunque egli volesse, si dovesse lasciar baciare ad alcuno men che onestamente; levatasi in piede, e riguardato alquanto il padre, e un poco per vergogna mutata nel viso, disse: padre mio, non siate così cortese promettitore della mia onestà, che per certo, se forza non mi fia fatta, non mi bacerà mai alcuno, se non colui il quale mi darete per marito. L’imperadore, che ottimamente la intese, commendò maravigliosamente le parole e la fanciulla; affermando seco medesimo, queste parole non poter d’altra parte procedere, che da onestissimo e pudico cuore, e perciò subitamente venne in pensiero di maritarla; e fattosi venir davanti un nobil giovane chiamato Guido Beisangue, che poi fu chiamato conte Guido vecchio, il quale ancora non aveva moglie, e lui confortò e volle che la sposasse; e donógli in dote un grandissimo territorio in Casentino e nell’Alpi, e di quello lo intitolò conte: e questi poi di lei ebbe più figliuoli, tra’ quali ebbe il padre di colui di cui qui si ragiona, il quale volle che nominato fosse Guido, perciocchè il primo suo figliuolo fu: e perciocchè questa Gualdrada fu valorosa e onorabile donna, la co-