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24 | COMENTO DEL BOCCACCI |
si: di che quantunque sbigottissero i Fiorentini, nondimeno fatte loro schiere, s’avvisarono con la gente de’ Sanesi; ed essendo già la battaglia cominciata, messer Bocca Abati, il quale era di quegli che con messer Farinata sentiva, accostatosi a messer Iacopo del Vacca de’ Pazzi di Firenze, il quale portava la insegna del comune, levata la spada, ferì il detto messer Iacopo e tagliogli la mano, di che convenne la insegna cadesse; per la qual cosa i Fiorentini del tutto rotti1, senza segno e senza consiglio furono sconfitti, e molta gran quantità di loro e di loro amici furono in quella sconfitta uccisi; il sangue dei quali n’andò infino in un fiume ivi vicino chiamato Arbia; e ciò fu a dì 4 di settembre 1260: la qual cosa saputa poi pienamente per tutti, fu ed è cagione, che tornati i guelfi in Firenze, mai della famiglia degli Uberti alcuna cosa si volesse udire, se non in disfacimento e distruzion di loro: e per queste cose state per opera di messer Farinata fatte, dice l’autore, che fece l’Arbia colorata in rosso del sangue de’ Fiorentini. E seguita,
Poi ch’ebbe, sospirando, il capo scosso,
come color fanno i quali minacciano, A ciò non fu’ io sol, disse, cioè a far questi trattati contro al comun di Firenze: quasi voglia dire, comechè contro alla mia famiglia s’adoperi o procuri ogni disfacimento, e non contro agli altri che ad adoperar questo fur meco; nè certo, Senza cagion con gli altri, che a ciò tennero, sarei mosso, a dover fare
- ↑ Il codice ha: del tutto ritti.