Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/79

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SOPRA DANTE 71

tai nel canto quarto essere stata dì Democrito, il quale tenne essere due principii a tutte le cose, cioè odio e amore, e questo sentiva in questa forma: egli diceva essere stata una materia mista di tutte le cose, la quale egli appellava caos, e in questa materia diceva essere i semi di tutte le cose; e quelle che produtte vedavamo, e avere certa e distinta forma dall’altre, essersi a caso separate da questo caos, e perseverare nelle loro generazioni e spezie, e questo diceva essere odio, in quanto le cose prodotte s’erano dal lor principio separate, quasi come da cosa non ben convenientesi con lei: poi diceva così, come ogni forma prodotta s’era da questo suo principio separata, così dopo molti secoli avvenire a caso tutte queste forme ritornarsi insieme, e riformare quel medesimo caos che altra volta era stato, e dal quale aveano avuto principio; e questo diceva essere amore, in quanto ciascuna cosa, siccome insieme riconciliate, si ritornava e univa col suo principio: e per questo dice Virgilio, che perchè egli sentì questo tremuoto universale, il quale mai più non avea sentito, nè avea udito da alcuno che sentito l’avesse, maravigliandosi credette che l’universo, cioè tutte le cose sentissero questo amore che detto è, e dovessersi ricongiugnere insieme, poi che ogni corpo fosse dalla propria forma risoluto: e quinci volendo mostrare, questa non essere sua opinione ma d’altrui, dice, per lo quale, amore, è chi creda, cioè Democrlto e i suoi seguaci,

Più volte il mondo in caos converso,

nella maniera che di sopra è detta: E in quel pun-