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190 | LA TESEIDE |
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E per non aspettar l’ultimo giorno
Ch’esser dovea tra loro la battaglia,
Ciaschedun manda messaggi d’attorno,
E d’invitare amici si travaglia:
E d’altra parte, per essere adorno,
Ciascun fa paramenti di gran vaglia
Per sè ornare, e per donare a’ sui,
Che ’l giorno porteranno arme con lui.
12
E in breve tempo si furon forniti
D’armi lucenti e forti a ogni prova,
E di cavalli feroci ed arditi,
Grandi alli greci, a veder cosa nuova:
E ciascheduno in sè gli più spediti
Fatti di guerra pensando ritrova,
Per non venir disavveduti a fare
Cosa che a danno lor possa tornare;
13
In questo mezzo il giorno si appressava
Che dato avea Teseo a’ cavalieri;
Onde ciascuno i suoi sollecitava
Ched e’ venisson, ch’egli era mestieri:
Perchè ad Atene assai gente abbondava
D’ogni paese, e per tutti i sentieri,
Chi ad Arcita, e chi a Palemone
Venia, per vinta dar la lor quistione.