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LIBRO SESTO 201


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Il duca di Naricia giovinetto
     Ancora molto vi mandò Laerte,
     Da cui gli fur con paternale affetto
     Le armi lucenti primamente offerte,
     Le quali e’ prese con sommo diletto,
     E assai pargli ogni poco che esperte
     Le abbia: e con seco menò Diomede,
     Cui sempre amò con amichevol fede.

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Poi di Sidonia ancor Pigmaleone
     Vi venne, e fuvvi con seco Sicheo,
     Che poi fu sposo dell’alta Didone;
     E’ da fenicii nobili si feo
     Seguire, a guisa di sommo barone:
     E cogli suoi insieme da Teseo
     Fu onorato magnificamente
     E ricevuto molto caramente.

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Quivi nell’arme con solenne stuolo
     Il glorioso re della Dittea
     Isola, già d’Europa figliuolo,
     Vi venne, che ancora non avea
     Del suo bell’Androgeo sentito il duolo,
     E in su la riva d’Atene Lernea
     Discese, e fe’ coll’ancore fermare
     Le navi che ’l dovevano aspettare.