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LIBRO SETTIMO | 235 |
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E le serventi sue tutte chiamate
Con corni pien d’offerte, ragunare
Le fe’ davanti a sè, e disse: andate,
Fate di Diana li templi mondare,
E le veste e’ licor m’apparecchiate,
E l’altre cose da sagrificare:
Elle n’andaro, ed essa in compagnia
Di molte donne onesta le seguia.
72
Fu mondo il tempio e di be’ drappi ornato,
Al quale ella pervenne; e quivi presto
Tutto trovò ch’ella avea comandato.
E poi, in loco a poche manifesto,
Di fontano liquore il dilicato
Corpo lavossi; e poi fornito questo,
Di bianchissima porpora vestissi,
E’ biondi crini dalli vel scoprissi.
73
Quinci scoperse la sagra figura
Di quella Dea, cui ella più amava,
E colla bianca man la fece pura,
Se forse alcuna nebula vi stava:
Poi, senza avere in sè nulla paura,
Sopra l’altar soave la posava:
E quindi di mirifici liquori
Rorando il tempio riempiè d’odori.