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310 | LA TESEIDE |
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Agamennon con contenenza fiera
Con Menelao per lo campo gia,
E scorrendo per quel colla bandiera,
Ciascun de’ suoi dietro gli venia:
Ed a qual fosse della vinta schiera
Rimaso quivi, senza villania
Alcuna far per preso nel mandava,
E vincitor sopra il campo si stava.
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Dopo che fur le cose riposate,
E manifesto a tutti il vincitore,
E ’l molto suon delle trombe sonate,
Ed alti gridi mandate in onore
E d’Arcita e de’ suoi, e già levate
Le genti varie, con nuovo romore
Trassonsi i vincitori in verso Arcita
Per veder il sembiante di sua vita.
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Là discendendo venne il vecchio Egeo,
E ’n grembo la sua testa si fe’ porre,
E dopo lui vi venne il pio Teseo,
E la reina Ippolita vi corre,
Ed Emilïa ancor quanto poteo:
E ciaschedun conforta e lui soccorre
Con pietose parole, e stropicciando
Le mani e’ pie’ di lui, lui domandando.