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LIBRO PRIMO | 15 |
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Commossi adunque i popoli d’intorno,
Qual per dovere e qual per amistate,
Tutti in Atene in un nomato giorno
Si ragunar con quella quantitate
Ch’ognun potea, e senza far soggiorno,
Sopra le navi già apparecchiate
Cavalli ed arme ciascun caricava
Con ciò che a fare oste bisognava.
18
E quando e’ parve tempo al buon Teseo
Di navicar, veggendol chiaro e bello,
Tutta la gente sua raccoglier feo
Con debito dover; siccome quello
Che altravolta il buon partito e ’l reo
Del mar provato aveva, e piano e fello,
E nel mar col suo stuol tutto si trasse,
Vento aspettando ch’al gir gl’invitasse.
19
Essendo a tal partito sopra l’onde
La greca gente bene apparecchiata,
La notte che le cose ci nasconde
Aveva l’aria tututta occupata:
Onde alcun dorme, e tal guarda e risponde,
E così infino alla stella levata;
La qual sì tosto com’ella appario,
L’ammiraglio dell’oste si sentio.