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324 | LA TESEIDE |
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Le prodezze de’ qua’ se ad uno ad uno
Volessi raccontar ben lo saprei,
Ma troppo sarie lungo, e ciascheduno
Gli vidde siccom’io, dunque direi
Ciò che non fa bisogno; ma ognuno
Per valente uomo al mondo approverei:
E se ta’ fosser que’ della mia terra,
Per forza vincerei ogni mia guerra.
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Perchè se oggi non vi fu donata
Vittoria, ciò non fu vostro difetto,
Ma cosa fu avanti assai pensata
Nel chiaro santo e divino intelletto;
Il quale Emilia mostra abbi servata
Al piacevole Arcita, e lui eletto
Per isposo di lei: di che dovete
Esser contenti, poi più non potete.
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Non vi dovete di voi biasimare
Che non abbiate bene aoperato,
Ma sol gl’iddii ne dovete incolpare,
Se degno è ciò ch’egli han diliberato,
Di potere altra volta permutare,
Ched e’ non l’hanno per voi permutato;
Ma credo che deggiate esser contenti
Al lor piacer, poi di noi sono attenti.