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LIBRO PRIMO | 21 |
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E acciocchè non ponga in più parole
Il tempo, il qual ne bisogna al presente,
A ciascheduna che libertà vuole
Ricordo e prego ch’ella sia valente:
Ed a qual morte per libertà duole,
Dipartasi da noi immantinente:
Noi varrem molto me’ senza colei.
E così detto, si tacque costei.
36
Grande fu tra le donne il favellare,
Quasi pendendo tutte in tal sentenza,
Di dover pure a Teseo dimostrare
Quanta e qual fosse la lor gran potenza,
Sed egli ardisse a’ lor porti appressare:
Perchè senza null’altra resistenza
Sè offerse ciascuna in fino a morte
Alla reina vigorosa e forte.
37
Ippolita poi le profferte intese,
Senza dimora i porti fe’ guernire,
E le miglior del regno alle difese
Senza nessun indugio fece gire;
Ed in tal guisa armò il suo paese,
Ch’assai sicura poteva dormire,
Se soperchio di gente oltre pensata
Non fosse, come fu, su quello entrata.