Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
34 | LA TESEIDE |
74
Nè altrimenti in fra le pecorelle
Si ficca il lupo per fame rabbioso,
Col morso strangolando or queste or quelle,
Fin ch’ha saziato il suo disio goloso,
Che facesse Teseo fra le donzelle,
A piè colla sua spada furïoso,
Coperto dello scudo ognor ferendo,
Or questa or quella misera uccidendo.
75
Così Teseo fieramente andando
Co’ suoi compagni in fra le donne ardite,
Molte ne gien per terra scavallando,
E morte quali, e quali altre fedite
Lasciando per lo campo: indi montando
Sopr’a’ cava’, che a redine sbandite
Le lor lasciate donne si fuggieno
Or qua or là così come potieno.
76
E già di lor gran parte eran montati
Per tal procaccio sopra i buon destrieri,
E tutti in sè di ciò riconfortati
Contra color ferivan volentieri,
Ed esse, lor vedendo inanimati
Più ch’al principio non erano e fieri,
Temendo cominciarono a voltare,
E ’l campo a’ Greci del tutto a lasciare.