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38 LA TESEIDE


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Nè fu stordita per quella sciagura;
     Ma le sue donne a sè chiamò, dicendo:
     A ciascuna conviene esser sicura,
     Non dico in campo Teseo combattendo,
     Ma nel difender ben le nostre mura,
     Le quali ad assalir vien come intendo:
     Perocchè non potrà lunga stagione
     Dimorar qui per nulla condizione.

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Noi siam di ciò ch’al vivere è mestiere
     Fornite bene, e la terra è sì forte,
     Che non è così ardito cavaliere,
     (Se al guardar vorremo essere accorte)
     Che appressar ci si possa, che pentere
     Non ne facciam, forse con trista morte:
     Quando ci fieno stati, e’ vederanno
     Il nostro ardir, per vinti se n’andranno.

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Dunque se mai amaste libertade,
     Se vi fu caro mai il mio onore,
     Ora mostrate vostra nobiltade,
     Ora si scuopra l’ardire e ’l valore
     Ver chi s’appressa alla nostra cittade
     Per voler noi di quella trarne fore:
     Eterna fama ora acquistar potete,
     Se ben contra Teseo vi difendete.