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112 | ninfale fiesolano |
LIV.
E’ si baciaron non solo una volta
Ma più di mille; e poi che dipartiti
S’erano un poco, indietro davan volta,
Dandosi baci a’ visi coloriti:
Anima mia, perchè mi se’ tu tolta,
Diceva l’uno all’altro, ed infiniti
Sospir gittando e partir non si sanno,
LV.
Ma poi che vidon che più dilungare
Non si potea il partir, alle gavigne
Si presono amendue, ed abbracciare
Si cominciaro, e l’un e l’altro strigne,
Che furon presso che per iscoppiare,
Sì forte amor di pari gli costrigne;
E così stetton gran pezza abbracciati
LVI.
Pure alla fine l’un l’altro ha lasciato,
E per partirsi le man si pigliaro,
E poi ch’alquanto s’ebbon rimirato,
Il modo di trovarsi lì ordinaro;
Così l’un prese dall’altro commiato,
Sendo a ognuno di lor molto discaro:
Vaiti con Dio, Mensola mia, addio:
Va’, che Dio mi ti guardi, Affrico mio.