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parte sesta | 117 |
VI.
Oimè, compagne mie, voi non pensate
Ch’io sia uscita fuor di vostra schiera:
Oimè, compagne mie, che solevate,
Tenermi tanto cara, quand’io era
Senza peccato e con virginitate,
Ora mi caccerete come fiera,
E come quella ch’al tutto ha corrotta
VII.
Io posso annoverata essere omai,
O Calisto, con teco; che com’io
Già fosti ninfa, e poi con molti guai
Dïana ti cacciò per ogni rio,
Perchè t’ingannò Giove, come sai,
Ed in orsa crudel ti convertìo,
E givi errando e le cacce temevi,
VIII.
O Ciala ninfa a Dïana compagna,
La qual fosti sforzata da Mugnone,
Dïana, che di te ancor si lagna,
T’uccise nelle braccia del garzone:
Ora se’ fatta fonte, e Mugnon bagna
Appiè di te le ripe del vallone:
Io son di vostra schiera al mio dispetto,
Così sia questo giorno maladetto.