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130 | ninfale fiesolano |
XLV.
Da poi in qua quel fiume dalla gente
Affrico fu chiamato, e ancor si chiama:
Quivi rimase sol tristo e dolente
Il padre, e la sua madre molto grama:
Tal fu la fine d’Affrico piacente,
E così al fiume rimase la fama.
Or lasciam qui, e ritorniamo omai
XLVI.
Mensola in questo mezzo assai dolente
Era vivuta e con malinconia,
Ma pur veggendo che levar niente
Di ciò che fatto avea non si potia,
De’ casi avversi venne pazïente,
E cominciò alla sua compagnia
Alcuna volta pure a ritrovarsi,
XLVII.
E più fïate si trovò con quelle
Ninfe che ’l giorno con lei eran sute
Che Affrico la prese, e le novelle
Per tutte l’altre già eran sapute,
Non dico del peccato, ma com’elle
Dal giovane pigliar furon volute,
E Mensola con sue scuse e bugie
Fe’ credere che ella si fuggie.