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parte sesta | 133 |
LIV.
Di questo si facea gran maraviglia
Mensola la cagion non conoscendo,
Come colei che mai figlio nè figlia
Non avea avuto; ma fra sè dicendo:
Saria questo difetto, che mi piglia
Sì la persona, e ch’ognor va crescendo:
E ogni giorno vengo più pesante,
LV.
Una ninfa abitava in quella piaggia;
Un mezzo miglio a Mensola vicina,
A una spelonca profonda e selvaggia,
Ch’era maestra d’ogni medicina;
Sopra dell’altre ell’era la più saggia,
E ben sapea di ciascuna dottrina,
E di cento anni o più ell’era vecchia,
LVI.
Mensola puramente n’andò a questa,
E disse: o madre nostra, il tuo consiglio
M’è di bisogno; e poi le manifesta
Il caso suo e ciascun suo periglio:
Sinedecchia con la crollante testa
Rispose tosto con turbato ciglio:
Figliuola mia, tu hai con uom peccato,
E non puoi tener più questo celato.