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parte settima | 151 |
XXXIII.
Rimase adunque le ninfe in tal mena,
Sempre quel fiume Mensola chiamaro.
Torniamo a Giraffone ed Alimena,
Che quel fantin con il latte allevaro
Del lor bestiame, non con poca pena,
E per nome Pruneo e’ lo chiamaro,
Perchè tra’ pruni pianger fu trovato,
XXXIV.
E crescendo Pruneo, venne sì bello
Della persona, che se la natura
L’avesse fatto in pruova col pennello,
Non potea dargli sì bella figura:
E’ venne destro più ch’un lioncello,
Arditissimo e forte oltra misura,
E tanto proprio il padre era venuto,
XXXV.
Gran guardia ne faceva Giraffone
Ed Alimena ancor la notte e ’l die,
E più volte gli disson la cagione
Siccome Affrico suo padre morie,
Perchè paura n’avesse il garzone,
Di mai volere andar per quelle vie,
E della madre sua i grievi danni;
E così stando, venne a’ diciott’anni.