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parte settima | 161 |
LXIII.
Ma perchè altrove chiara questa storia
Si trova scritta, fo con brevitade.
Tornando al papa Firenze a memoria,
Per l’ambasciata, gli venne pietade:
Ma poi che Carlo Magno ebbe vittoria,
Passò di qua per le nostre contrade,
E sì rife’ la città di Fiorenza,
LXIV.
Per la qual cosa que’ d’Affrico nati
Con gli altri vi tornaro ad abitare:
E come poi si sieno translatati
Di grado in grado non potre’ contare,
Nè d’uno in altro; ma in molti lati
Son di lor gente scesi d’alto affare,
Ed altri, che son di lassù venuti,
LXV.
Ma sia come si vuole omai la cosa,
Io son venuto al porto disiato,
Ove ’l disio e la mente amorosa
Per lunghi mari ha gran pezza cercato:
Omai donando alla mia penna posa,
Ho fatto quel che mi fu comandato
Da tal, cui non potre’ nulla disdire,
Tanto sopra di me fatto è gran sire.
ninf. fies. | 11 |