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parte prima | 17 |
XLII.
Amor volendo crescer maggior pena,
Come usato è di fare, al giovinetto,
Parendogli che avesse alquanta lena
Ripresa e spento il fuoco nel suo petto,
Legar lo volle con maggior catena,
E con più lacci tenerlo costretto,
Modo trovando a fargli risentire
XLIII.
Perchè una notte il giovane dormendo,
Vedere in visïone gli pareva
Una donna con raggi risplendendo,
E un piccolo fantino in collo aveva
Ignudo tutto, ed un arco tenendo,
E del turcasso una freccia traeva
Per saettar, quando la donna, aspetta,
XLIV.
E poi la donna ad Affrico rivolta,
Sì gli diceva: qual mala ventura,
O qual pensiero o qual tua mente stolta
T’ha fatto volger? credo che paura
O negligenza Mensola t’ha tolta,
Chè di suo amor non par che metti cura,
Ma come uom vile stai tristo e pensoso,
Quando cercar dovresti il tuo riposo.
ninf. fies. | 2 |