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parte seconda | 29 |
III.
E similmente il padre il domandava
Ove stato era il dì senza mangiare:
Affrico sopra sè alquanto stava,
Per legittima scusa a ciò trovare,
La quale amore tosto gl’insegnava,
Come far suol le menti assottigliare
De’ veri amanti, ed al padre rispose,
IV.
Padre mio caro, egli è gran pezzo ch’io
In questi poggi i’ vidi una cerbietta,
La qual tanto bell’era al parer mio
Che mai non credo che una sì eletta
Se ne vedesse; e veramente Iddio
Colle sue man la fe’ si leggiadretta:
E nell’andar come grù era leve,
V.
Sì n’invaghii ch’io la seguii gran pezza
Di bosco in bosco, credendo pigliarla,
Ma ella tosto de’ monti l’altezza
Prese, perch’io di più seguitarla
Sì mi rimasi con molta gravezza,
E in cuor mi posi d’ancor ritrovarla,
E con più agio seguirla altra volta,
Così a casa tornando diedi volta.