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52 | ninfale fiesolano |
LXXII.
Poi sospirando a Vener si volgeva,
Dicendo: o santa diva, la quel suoi
Ogni gran forza vincer, che soleva
Difesa far contra li dardi tuoi,
E niun da te difender si poteva,
Ora mi par che vincer tu non puoi
Una fanciulla tenera, la quale
LXXIII.
Tu hai perduta ogni forza e valore
Contra di lei, e l’ingegno sottile,
Che suol’avere il tuo figliuolo Amore
Contro ogni core villano e gentile,
Perduto l’hai contro al gelato core,
Il quale ogni tua forza tiene a vile,
E sprezza l’arco e l’agute saette,
LXXIV.
Tu li credesti forse lei pigliare
Agevolmente come me pigliasti,
E nel gelato petto tosto entrare
Co’ tuoi ingegni come nel mio entrasti:
Ma ella fe’ le frecce rintuzzare
Colle qua’ di passarla t’ingegnasti,
E io tapin, che non fei difensione,
Rimaso sono in eterna prigione: