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80 | ninfale fiesolano |
XVIII.
Venuto il fin dell’allegro mangiare,
Le ninfe tutte quante si levaro,
E per lo monte con dolce cantare
A due a tre a quattro se n’andaro,
Chi in qua chi in là com’a ciascuna pare;
Affrico e Mensol non si sceveraro,
Ma con tre altre ninfe si partiro
XIX.
Com’io v’ho detto, Mensola invaghita
D’Affrico s’era pel suo saettare
Che sì bene avea fatto, e per l’ardita
Presenza sua, e pel dolce parlare,
Che già l’amava come la sua vita,
Nè saziar si potea di lui guatare,
Ma non pensi nïun che giammai questo
XX.
Perocchè fermamente ella credea
Che ninfa fusse ind’oltre del paese,
Perchè segno maschil nessun vedea
Nella persona, che fosse palese:
Che se saputo quel che non sapea
Avesse, non saria suta cortese
Com’ella fu con l’altre a fargli onore,
Ma danno gli avria fatto e disonore.