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82 | ninfale fiesolano |
XXIV.
Ma io mi credo che punto da noi
In questo giorno non si partiranno;
E s’io m’indugio, non so se mai poi
Queste venture innanzi mi verranno:
Meglio è che facci quello che tu puoi,
Chè molti per indugio perdut’hanno:
E fu tutto che mosso per pigliarla,
XXV.
Ora m’insegna, Venere, or m’aiuta,
Ora mi dona il tuo caro consiglio!
Ora mi par che l’ora sia venuta
Nella qual debbo a costei dar di piglio:
E poi pensando il suo pensier rimuta,
Parendogli a far questo pur periglio:
E ’l sì e ’l no nel capo gli contende,
XXVI.
Ell’eran già tanto giù per lo colle,
Gite, ch’eran vicine a quella valle
Che duo monti divide, quando volle
D’Affrico Amor le voglie contentalle:
Nè più oltre che quel giorno indugiolle,
Trovando modo ad effetto menalle,
Chè mentre in tal maniera insieme gieno
Nella valle, acqua risonar sentieno.