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parte quarta | 87 |
XXXIX.
Affrico udendo il suo pietoso dire,
Con lei insieme uscì dell’acqua fuori,
E veggendo la sua doglia e il martire,
Dentro del cor ne sentia gran dolori:
E ben ch’avesse in parte il suo disire
Contento, gli crescevan vie maggiori
Le fiamme dentro al petto e più cocenti,
XL.
Ma poi che rivestiti amendue furo,
Mensola il dardo suo prendeva presta,
E al petto si poneva il ferro duro
Per morte darsi senz’altra richiesta:
Veggendo Affrico il suo pensiero scuro,
Prestamente là corse, e prese questa,
E lei gavigna, e quel dardo gettava
XLI.
Oimè, anima mia, or che è quello
Che tu volevi fare? o che sciocchezza
È questa, o qual pensier cotanto fello,
Che qui te conduceva a tal fierezza?
O lasso me! che farei, tapinello,
Se io perdessi la tua gran bellezza?
Che solo un’ora in vita non starei,
Ma con le proprie man m’ucciderei.