Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/18

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abbia somma necessitá di far acquisto d’amici, tantodimeno si mostri proclive in alienar da sé quelle persone le quali non altro desiderano da lei che soddisfazion di parole; anzi, ognuno ha notato per cosa molto singolare che al maestro delle cerimonie, che l’ha avvertita che quel gran punto ch’ella tiene è cosa odiosa e propria di re barbaro, indegna di cosi gran principessa d’Europa, con escandescenza grande abbia risposto che si meravigliava di lui e di tutto il suo cerimoniale, poiché mostrava di non sapere che un prencipe senza la gravitá sembrava un pavone scodato. Non è possibile scrivere con quanta curiositá e desiderio d’ognuno tanta principessa sia stata aspettata e rimirata da questi letterati, percioché da tutto lo Stato d’Apollo sono concorse le genti per veder in faccia quella potentissima reina, che con un mostruoso corso di felicitá in breve tempo sotto di sé ha uniti regni grandissimi e formatone un imperio tanto formidabile, che non si truova prencipe alcuno nell’universo che per sospetto di lei non si sia posto indosso il giaco di maglia e la corazza di ferro.

Questa reina, accompagnata da una numerosissima armata, con felice navigazione li mesi passati giunse alli lidi d’Arcadia e la serenissima madama la Republica di Genova le ha accommodato il suo famosissimo porto gratis, sebben per una certa antica prerogativa la famiglia dei Dorii ne cava una grossa pigione. La Monarchia di Spagna in comparazione di quella di Francia, d’Inghilterra e d’altre vecchie monarchie d’Europa è giovane d’anni, ma di corpo è molto maggiore di qualsivoglia altra e, alla proporzione degli anni che ella ha, è di smisurata grandezza, onde si argomenta che, se ella continuasse a crescere sino a quell’etá nella quale li corpi umani sogliono ricevere incremento, diverrebbe cosi gran gigantessa, che giungerebbe a quella smisurata altezza delle monarchie universali alla quale pervenne la famosa Monarchia romana; ma gl’intendenti delle cose di Stato affermano per cosa certissima che ella non diverrá maggiore e che ne’ suoi piú teneri anni è pervenuta a quell’altezza di persona alla quale può giungere in qualsivoglia lungo tempo. Il che chiaramente si