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SCRITTI MINORI

fecero quei prencipi, e questi sono chiamati eretici di Stato; vi sono poi gli eretici di religione, i quali sono i bottegai, i quali con una certa pazza e bestiai curiositá vanno cercando un Dio e una religione, che paghi loro i debiti: e questi sono miseramente aggirati da’ loro prencipi, che si servono della religione per instrumento da mantenersi in Stato.

Iacomo. — Parmi che sia rilevante argomento della nostra religione, che quei prencipi, non per dubbio di fede, ma per interessi di Stati, suscitassero quella eresia.

Traiano. — Cosi pare a me.

Iacomo. — Ditemi, di grazia, hanno mai altri prencipi fatto il medesimo?

Traiano. — Si hanno, e l’imperador de’Greci in particolare, il quale alterò non poco la religione, acciò, essendo dissimile dalla cattolica, egli non fosse soggetto nelle spiritualitá al Papa, e volle un patriarca capo di quella nuova scisma, senza potenza di Stato temporale, acciò lo potesse far fare a suo modo.

Iacomo. — In quel principio era possibile, che il Papa smorzasse quel fuoco delle eresie di Germania?

Traiano. — Egli cercò farlo, mandando legati in Germania uomini di grandissime lettere e autoritá, i quali rimovessero Lutero da quelle sinistre e brutte opinioni ; ma, per mio creder, non fu questa strada felice, come il fine mostrò, perché era bisogno levar l’interesse di Stato al duca di Sassonia e altri, che le fomentavano, perché, quando bene avessero questi legati rimosso il Lutero, quei prencipi avrebbono trovato un altro, che avrebbe fatto il medesimo offizio.

Tacomo. — Come si potrá levar queste interne?

Traiano. — Assicurarli con far leghe, capitulazioni e altre sorte di cose atte ad assicurarli dalla potenza di Carlo.

Iacomo. — Perché non si valsero, prima che far questo, dell’aiuto degli Franzesi e del Turco stesso?

Traiano. — Perché il chiamar gente forastiera in aiuto è cosa di evidente pericolo, poiché, per difender lo Stato dagli nemici, si rimane preda degli amici: ed è in nostro poter