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CARTEGGIO

alcuni privilegi di prencipi, de’ quali ho avuti gran parte; e perché ho trovato intoppo in ottener quello del serenissimo signor Duca di Savoia, che dice di non esser solito di conceder simili privilegi in pregiudizio de’ suoi stampatori, son forzato ricorrer alla benignitá di Vostra Signoria illustrissima per ottener da quel prencipe cosa nella quale consiste il fondamento della mia felicitá. Perché, se io arrivo ad ottener da tutti i prencipi d’Italia i privilegi che desidero, stante la curiositá dell’opera che farò stampare, mi accertano tutti gli amici miei ch’io radu[ne]rò tal somma di danari, che potrò star in Roma a goder della vertuosa conversazione di tanti letterati, che frequentano la casa di Vostra Signoria illustrissima, nella qual stanno poste tutte le delizie mie.

Io tanto piú liberamente chieggo a Vostra Signoria illustrissima questa grazia, quanto il secretario del signor ambasciator di Savoia mi ha fatto scrivere che, se io gli darò in mano una lettera di Vostra Signoria illustrissima scritta in mio favore, che sicuramente otterrò da quell’Altezza la grazia, che anco per questo grandemente desidero, acciò il mondo vegga il nome di Vostra Signoria illustrissima celebrato dalla penna mia, quale ella si sia. Bacio con ogni riverenza la mano di Vostra Signoria illustrissima, alla quale da Dio Nostro Signore supplico ogni bene.

Da Sassoferrato, li 20 di maggio 1611.

Di Vostra Signoria illustrissima e reverendissima umilissimo e devotissimo servitore Traiano Buccolini.